Si tratta di una adozione prenatale a distanza grazie alla quale il contributo che l’adottante (un singolo o un gruppo) versa ogni mese (160 euro) per 18 mesi viene interamente dato ad una mamma in attesa ed in difficoltà per cause economiche a partire dalla nascita del bambino.

Il Progetto Gemma nasce dall’incontro tra l’esperienza dei Centri di Aiuto alla Vita e il MPV.
I Centri Aiuto alla Vita sono per dare attuazione ad un pensiero fondamentale: “le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà”.

I Cav non si pongono “contro” la madre ma “accanto” alla madre, condividendone le difficoltà di ogni tipo e difendendone il diritto del bambino non ancora nato.

Le ricerche effettuate a campione dicono che il 50% delle donne chiedono l’interruzione volontaria della gravidanza perché si trovano in difficoltà economiche, ma basta poco per salvare una vita umana!

Ecco Progetto Gemma: un’adozione a distanza ravvicinata. “Adotta una mamma, salva il suo bambino”.
Per consentire una partecipazione significativa al Progetto bisogna perciò proporre un contributo economico mensile limitato per quantità e durata: 160 euro per 18 mesi.

L’onere è sostenibile rinunciando a poche cose superflue.
I vantaggi, invece, sono notevoli, gli ”adottanti” sanno di aver salvato davvero una vita umana.

Dopo i 18 mesi, accanto all’ordinaria solidarietà del Cav, sarà più facile trovare quella di altre istituzioni pubbliche o private.

Niente impedisce l’“adozione” anche a persone singole per sentirsi parte del “popolo della vita”, per ricordare una persona cara, per festeggiare un evento.